Abbiamo già parlato di chi è e cosa fa un mental coach, ma come può essere utile un mental coach all’interno di un’attività sportiva?
Sappiamo tutti quanto sia fondamentale negli sport la preparazione mentale.
Facciamo finta per un momento di essere un portiere professionista.
Durante gli allenamenti allenatori e compagni lavorano con te tirandoti ogni tipo di palla per prepararti.
Ogni giorno lavori per riuscire a parare la palla, per non lasciartela sfuggire dalle mani, per essere pronto per ogni tipo di tiro.
Ti eserciti ripetutamente fino a quando i movimenti diventano naturali, come l’andare in bicicletta.
Intorno a te l’allenatore urla qualcosa, i tuoi compagni lavorano sulla propria routine, i palloni volano ovunque, ma nulla di tutto ciò ti disturba perché il tuo lavoro è concentrarti sulla palla che ti viene tirata.
Le tue braccia diventano ogni giorno più forti, i tuoi movimenti diventano più fluidi e i tuoi pensieri scompaiono.
Ma cosa accade durante le partite?
Ecco che questo stato di assoluta concentrazione non è più così facile da mantenere e pensieri negativi e disturbanti compaiono nella nostra mente.
La mente nello sport
Allena la tua forza mentale nello stesso modo in cui sviluppi le capacità fisiche e tecniche.
Per comprendere il funzionamento della mente dobbiamo fare due passi all’interno della psicologia cognitiva, che studia come i processi mentali influenzano il nostro comportamento.
Semplificando al massimo lo schema che propone è il seguente:
Si verifica un evento ➡️ l’evento viene processato e interpretato ➡️ reagiamo all’evento a livello comportamentale ed emotivo.
Gli psicologi cognitivi si concentrano sul momento nel mezzo, quello prima dell’azione e cercano di spiegare come il nostro modo di pensare influenzi le nostre risposte.
Il mental coach sportivo utilizza principi di psicologia cognitiva per aiutare gli atleti.
Nello sport, gli eventi accadono continuamente e spingono gli atleti a reagire in qualche modo.
Alcuni eventi possono essere positivi, mentre altri, invece, sono negativi e ci mettono in difficoltà e fanno vacillare la nostra forza mentale.
Fingi di nuovo di essere il portiere di prima.
È il momento della partita e ti senti teso e nervoso.
La squadra avversaria è molto forte e tu hai un ruolo di responsabilità.
Ecco comparire i pensieri negativi:
Oggi non sono in forma, non ho il ritmo giusto, se segnano un goal la squadra si demoralizzerà…
Quando la mente è così annebbiata tenderai ad interpretare ogni evento in maniera negativa e le tue reazioni non saranno quelle attese.
Invece, se ripensassi agli allenamenti?
Concentrati sulla palla, segui i movimenti dell’avversario, libera la mente, il fuori non esiste!
Nessuno vuole essere scoraggiato o distratto durante una prestazione, ma è naturale che questo possa accadere.
Come un mental coach sportivo può aiutarti ad allenare la mente.
Quello che dobbiamo fare è imparare a gestire queste sensazioni in modo che non influiscano sulla nostra performance.
Sei di nuovo il portiere.
Il modo di parare è un’abilità tecnica che hai allenato duramente.
Il salto, la velocità, la forza sono abilità fisiche che hai sviluppato.
Gestire uno stato mentale negativo, giocare sotto pressione, analizzare un errore ed essere pronto per lo scatto successivo sono abilità mentali che puoi sviluppare.
Allenare il nostro modo di pensare è il fondamento del coaching sportivo.
Ecco il punto: il modo in cui pensiamo influisce sulle nostre prestazioni.
Man mano che diventerai più consapevole di come pensi e imparerai a gestire i pensieri negativi, riuscirai a goderti maggiormente il tuo sport e a migliorare le tue performance nei momenti che realmente contano.
Quando gli atleti non vedono i risultati desiderati, in genere raddoppiano il loro allenamento.
Trascorrono più ore in palestra, aumentano gli allenamenti; il duro lavoro è sempre una buona idea, ma potrebbe non essere la soluzione.
Allora quando gli allenamenti fisici non bastano considera l’idea che forse è la mente quella che devi allenare.
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